
L’annata 2002 non è stata una delle più semplici ma questo Sangiovese, imbrigliato solo in minima parte dal Syrah, è riuscito con il suo carattere a sorprendermi e non poco.
Sin dalla stappatura era chiaro che sarebbe stata una degustazione lunga ed intrigante.
Il Varramista 2002 si è mostrato con indosso il suo abito rosso granato, ancora brillante nonostante i suoi 19 anni, portati benissimo a dir la verità, insieme all’assenza di residui e ad una limpidezza da giovincello.
Varramista 2002 un cavallo di razza, la degustazione
Al Naso, al primo impatto, ho avvertito tutta la scalpitante voglia di libertà manifestatasi con un iniziale nota pungente che con il passare dei minuti si è trasformata in un’esplosione di profumi.

Dalla confettura di prugne ai profumi tipici della macchia mediterranea fino alle note di rosmarino e mentolo.
Piano piano si iniziano ad avvertire anche i terziari, con una presenza importante di spezie, pepe nero e castagno.
In bocca è un’esplosione che ti avvolge con una presenza decisa ma con ancora un’ottima morbidezza, unita ad una parte balsamica che gli dona freschezza ed equilibrio.
Il tannino, ammansito dal tempo, mantiene intatta la sua eleganza.
La persistenza è lunga, lo aspetti, lo mordi e lo analizzi con il passare dei secondi.
Nel frattempo nel bicchiere il tempo permette al vino di aprirsi ancora e ringiovanire liberando profumi di amarene e confettura di mora.

Varramista 2002 un cavallo di razza, l’abbinamento
L’ho abbinato con un filetto di manzo caramellato con noci affumicate ed a mio avviso l’abbinamento è stato equilibrato con il Varramista leggermente superiore in alcuni punti meno affumicati.