Simone Nannipieri https://nannipieri.net Wine Branding Consultant Sun, 05 Feb 2023 11:28:39 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.5 https://nannipieri.net/wp-content/uploads/2021/03/cropped-icona-01-32x32.png Simone Nannipieri https://nannipieri.net 32 32 Collaborazioni con influencer e bloggers: una nuova frontiera per il marketing del vino https://nannipieri.net/collaborazioni-con-influencer-e-bloggers-una-nuova-frontiera-per-il-marketing-del-vino/ https://nannipieri.net/collaborazioni-con-influencer-e-bloggers-una-nuova-frontiera-per-il-marketing-del-vino/#respond Sun, 05 Mar 2023 11:24:00 +0000 https://nannipieri.net/?p=2195 Le collaborazioni con influencer e bloggers stanno diventando sempre più importanti per il marketing del vino. Questi influencer, con le loro grandi comunità di […]

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Le collaborazioni con influencer e bloggers stanno diventando sempre più importanti per il marketing del vino. Questi influencer, con le loro grandi comunità di seguaci sui social media, possono rappresentare una nuova frontiera per promuovere e vendere i prodotti del settore vitivinicolo.

Gli influencer e i bloggers possono offrire ai brand del vino una visibilità immediata e un accesso a un pubblico target specifico, attraverso la loro capacità di raccontare storie e condividere esperienze personali con i loro seguaci. Le collaborazioni con influencer e bloggers possono quindi essere un modo efficace per raggiungere nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti.

Per sfruttare al meglio questa opportunità, le aziende del settore vitivinicolo devono scegliere gli influencer e i bloggers più adatti al loro target di riferimento e al loro brand. È importante infatti che la collaborazione sia in linea con la visione e i valori del brand, al fine di ottenere un’immagine coerente e un messaggio credibile.

People taking selfie at sushi bar restaurant
People taking selfie at sushi bar restaurant

Inoltre, le collaborazioni con influencer e bloggers possono essere personalizzate per soddisfare le esigenze specifiche di ciascun brand. Ad esempio, le aziende possono organizzare eventi privati per gli influencer, offrire degustazioni di vini o invitarli a visitare le cantine per vivere l’esperienza del vino in prima persona. Queste esperienze possono essere poi condivise con i loro seguaci sui social media, generando interesse e engagement verso il brand.

In sintesi, le collaborazioni con influencer e bloggers rappresentano una nuova frontiera per il marketing del vino. Questi influencer possono offrire una visibilità immediata e un accesso a un pubblico target specifico, e le aziende del settore vitivinicolo possono sfruttare questa opportunità per raggiungere nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti. Per ottenere i migliori risultati, le aziende devono scegliere gli influencer più adatti al loro target e al loro brand, e personalizzare le collaborazioni per soddisfare le loro esigenze specifiche.

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Il wine tourism come opportunità di marketing per le cantine https://nannipieri.net/il-wine-tourism-come-opportunita-di-marketing-per-le-cantine/ https://nannipieri.net/il-wine-tourism-come-opportunita-di-marketing-per-le-cantine/#respond Sun, 26 Feb 2023 11:13:00 +0000 https://nannipieri.net/?p=2191 Il wine tourism sta diventando sempre più popolare in tutto il mondo e rappresenta un’opportunità unica per le cantine di promuovere e vendere i […]

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Il wine tourism sta diventando sempre più popolare in tutto il mondo e rappresenta un’opportunità unica per le cantine di promuovere e vendere i loro prodotti.

Il wine tourism consiste nel visitare le cantine per assaggiare i vini e conoscere il processo di produzione. Questo tipo di turismo attira appassionati di vino, ma anche semplici turisti interessati a scoprire le bellezze locali e la cultura del vino.

Le cantine che aprono le porte ai visitatori possono trarre molte opportunità di marketing dal wine tourism. Innanzitutto, le cantine possono presentare i loro prodotti e raccontare la storia del loro brand, aumentando la visibilità e la conoscenza del marchio. Inoltre, le cantine possono offrire degustazioni e vendere i loro vini direttamente ai visitatori, aumentando così le vendite e la fidelizzazione dei clienti.

Autumn colorful vineyards in Marlborough wine country, NZ
Autumn colorful vineyards in Marlborough wine country, NZ

Il wine tourism offre inoltre l’opportunità di creare esperienze personalizzate per i visitatori, come visite guidate, cene con abbinamento vini e attività culturali. Queste esperienze possono essere promosse attraverso i canali di marketing tradizionali, come il sito web della cantina, i social media e la pubblicità, ma anche attraverso recensioni positive dei visitatori sui vari siti di viaggio.

Inoltre, le cantine possono sfruttare il wine tourism per creare partnership con altri attori del settore, come ristoranti e alberghi locali, aumentando così la visibilità e l’attrattiva del territorio.

In sintesi, il wine tourism rappresenta un’opportunità di marketing unica per le cantine, che possono promuovere i loro prodotti, aumentare le vendite e creare esperienze personalizzate per i visitatori. Per sfruttare al meglio questa opportunità, le cantine dovrebbero investire in una buona promozione e marketing, offrire esperienze memorabili e creare partnership con altri attori del settore.

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L’importanza dell’etichetta nella scelta del vino https://nannipieri.net/limportanza-delletichetta-nella-scelta-del-vino/ https://nannipieri.net/limportanza-delletichetta-nella-scelta-del-vino/#respond Sun, 19 Feb 2023 11:11:00 +0000 https://nannipieri.net/?p=2187 L’etichetta del vino è un elemento fondamentale nella scelta del vino da parte dei consumatori. L’etichetta non solo fornisce informazioni sul contenuto delle bottiglie, […]

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L’etichetta del vino è un elemento fondamentale nella scelta del vino da parte dei consumatori. L’etichetta non solo fornisce informazioni sul contenuto delle bottiglie, ma può anche influire sulla percezione del prodotto e sulle aspettative del consumatore riguardo alla qualità e al gusto del vino. In questo articolo esploreremo l’importanza dell’etichetta nella scelta del vino e come questa possa influire sulla percezione del prodotto.

In primo luogo, l’etichetta del vino fornisce informazioni sul tipo di vino, sulla denominazione di origine, sul produttore e sulla composizione. Queste informazioni sono cruciali per i consumatori che cercano di scegliere il vino più adatto ai loro gusti e preferenze. Inoltre, l’etichetta del vino può anche fornire informazioni sul grado alcolico, sulla qualità del vino e sulla data di imbottigliamento.

Inoltre, l’etichetta del vino può influire sulla percezione del prodotto e sulle aspettative del consumatore riguardo alla qualità e al gusto del vino. Ad esempio, un’etichetta elaborata e di alta qualità può suggerire che il vino sia di alta qualità e che il prodotto sia stato prodotto con cura e attenzione ai dettagli. Al contrario, un’etichetta semplice o poco attraente può far pensare che il vino sia di qualità inferiore.

Young man in a wine shop
Young man in a wine shop

L’etichetta del vino può anche influire sul prezzo del prodotto. Ad esempio, un’etichetta elaborata e di alta qualità può suggerire che il vino sia più costoso rispetto a un’etichetta semplice. Questo può influire sulle aspettative del consumatore riguardo alla qualità del vino e sulla scelta del prodotto.

Inoltre, l’etichetta del vino può essere utilizzata per differenziare il prodotto da altri vini simili e per creare un’immagine distintiva per il brand. Ad esempio, l’utilizzo di elementi distintivi come colori, immagini o loghi può aiutare a creare un’identità visiva per il prodotto e a distinguerlo da altri vini simili. In conclusione, l’etichetta del vino è un elemento cruciale nella scelta del vino da parte dei consumatori.

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Il ruolo dei social nel marketing del vino https://nannipieri.net/il-ruolo-dei-social-media-nel-marketing-del-vino-strategie-e-risultati/ https://nannipieri.net/il-ruolo-dei-social-media-nel-marketing-del-vino-strategie-e-risultati/#respond Mon, 13 Feb 2023 10:43:00 +0000 https://nannipieri.net/?p=2181 I social media sono diventati un elemento cruciale nella promozione del vino e nel marketing del settore enologico. Con miliardi di utenti attivi che […]

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I social media sono diventati un elemento cruciale nella promozione del vino e nel marketing del settore enologico. Con miliardi di utenti attivi che utilizzano quotidianamente questi canali, i social media offrono ai produttori di vino la possibilità di raggiungere un pubblico vasto e variegato. Tuttavia, è importante sviluppare una strategia di marketing sui social media ben definita per ottenere risultati tangibili.

In primo luogo, è importante scegliere le piattaforme social media più adatte al proprio target di riferimento. Ad esempio, se il tuo brand di vino mira a un pubblico giovane e tech-savvy, potresti voler considerare la promozione su Instagram e TikTok. Se il tuo target di riferimento è composto principalmente da professionisti del settore enologico, potresti voler concentrarti su LinkedIn.

Una volta che la piattaforma social media è stata scelta, è importante creare contenuti di qualità che siano attraenti e coinvolgenti per il tuo pubblico. Questo può includere post sui vini, sul processo di produzione, sugli eventi enologici e sulla cultura del vino in generale. È importante anche utilizzare immagini di alta qualità e video per dare vita ai contenuti e attirare l’attenzione del pubblico.

Young lady taking picture of food and wine with smartphone
Young lady taking picture of food and wine with smartphone

Inoltre, è fondamentale coinvolgere il pubblico e creare una community attiva sui social media. Questo può essere fatto attraverso la partecipazione ai commenti, la risposta alle domande dei seguaci e la creazione di sondaggi e concorsi. Questi elementi di interazione aiuteranno a costruire una relazione più profonda e duratura con il tuo pubblico.

I social media offrono anche la possibilità di utilizzare la pubblicità a pagamento per raggiungere un pubblico ancora più vasto. Ad esempio, è possibile utilizzare la pubblicità su Facebook o Instagram per raggiungere persone interessate ai vini e alla cultura enologica. È importante definire chiaramente gli obiettivi della campagna pubblicitaria e scegliere il target di pubblico in modo da ottenere il massimo ritorno sull’investimento.

Infine, è importante monitorare costantemente i risultati delle attività sui social media e fare eventuali modifiche alla strategia in base ai dati raccolti. Ad esempio, se un determinato tipo di post sta ottenendo una maggiore engagement, potresti volerne creare di più simili.

In conclusione, i social media sono una parte fondamentale del marketing del vino e offrono molte opportunità per raggiungere un pubblico vasto e variegato. Tuttavia, è importante sviluppare una strategia di marketing sui social media ben definita e monitorare costantemente i risultati per ottenere il massimo ritorno sull’investimento. Con il giusto approccio, i social media possono essere una risorsa preziosa per promuovere il tuo brand di vino e raggiungere nuovi clienti.

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Come creare una campagna di marketing vincente per il tuo brand di vino https://nannipieri.net/come-creare-una-campagna-di-marketing-vincente-per-il-tuo-brand-di-vino/ https://nannipieri.net/come-creare-una-campagna-di-marketing-vincente-per-il-tuo-brand-di-vino/#respond Fri, 10 Feb 2023 10:41:00 +0000 https://nannipieri.net/?p=2177 Creare una campagna di marketing di successo per il proprio brand di vino richiede una combinazione di creatività, conoscenza del mercato e della concorrenza, […]

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Creare una campagna di marketing di successo per il proprio brand di vino richiede una combinazione di creatività, conoscenza del mercato e della concorrenza, e comprensione del target di riferimento. Ecco alcuni passi fondamentali per realizzare una campagna di marketing vincente per il tuo brand di vino.

  1. Conoscenza del prodotto: è importante conoscere il prodotto che si sta vendendo, inclusi i suoi punti di forza e debolezza. In questo modo sarà possibile sviluppare una strategia di marketing che metta in risalto i punti di forza del vino e ne minimizzi i deboli.
  2. Conoscenza del mercato: la conoscenza del mercato è fondamentale per identificare i concorrenti e capire come posizionarsi al meglio all’interno del mercato stesso. È importante comprendere la nicchia di mercato a cui ci si rivolge, i prezzi della concorrenza e il tipo di marketing che utilizzano.
  3. Conoscenza del target di riferimento: per creare una campagna di marketing di successo, è importante conoscere il proprio target di riferimento. Ciò include l’età, il sesso, la posizione geografica, il reddito e i gusti enologici delle persone a cui ci si rivolge.
  4. Sviluppo di un messaggio univoco: un messaggio di marketing univoco e coerente aiuterà a differenziarsi dalla concorrenza e a creare una forte identità del brand. Il messaggio deve essere chiaro e facile da ricordare, e deve enfatizzare i punti di forza del vino.
  5. Scelta delle piattaforme di marketing: è importante scegliere le piattaforme di marketing più adatte al proprio target di riferimento e al proprio budget. Questo può includere social media, eventi enologici, pubblicità su riviste enologiche o email marketing.
  6. Monitoraggio e valutazione dei risultati: infine, è importante monitorare i risultati della campagna di marketing e valutare continuamente l’efficacia delle strategie utilizzate. Questo può essere fatto tramite l’analisi dei dati, la raccolta di feedback dai clienti e l’adozione di eventuali modifiche per migliorare la campagna nel tempo.
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Comunicazione e Marketing: come migliorare la propria presenza online https://nannipieri.net/comunicazione-e-marketing-come-migliorare-la-propria-presenza-online/ https://nannipieri.net/comunicazione-e-marketing-come-migliorare-la-propria-presenza-online/#respond Tue, 07 Feb 2023 10:33:00 +0000 https://nannipieri.net/?p=2171 La comunicazione e il marketing sono elementi fondamentali per aumentare la visibilità di un’azienda o di un prodotto. Con una buona strategia di comunicazione […]

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La comunicazione e il marketing sono elementi fondamentali per aumentare la visibilità di un’azienda o di un prodotto. Con una buona strategia di comunicazione e marketing, sarà possibile raggiungere un pubblico sempre più ampio e fidelizzare i clienti già acquisiti.

Per ottimizzare la propria presenza online, è importante prestare attenzione ai contenuti che si pubblicano e alla loro qualità. Il testo deve essere chiaro, conciso e facilmente leggibile, ma al tempo stesso deve essere in grado di trasmettere il messaggio desiderato. Inoltre, è importante utilizzare le parole chiave corrette per aumentare la visibilità del sito sui motori di ricerca.

Inoltre, è fondamentale sfruttare i canali di comunicazione più adatti alla propria attività. Ad esempio, se la propria azienda ha un’attività legata al settore food, potrebbe essere utile creare un profilo sui social network per condividere le ultime novità e le ricette più gustose.

Infine, è importante monitorare costantemente i risultati ottenuti dalla propria attività di comunicazione e marketing. Analizzando i dati e i feedback dei clienti, sarà possibile apportare eventuali modifiche e migliorare costantemente la propria presenza online.

In sintesi

La comunicazione e il marketing sono elementi fondamentali per aumentare la visibilità di un’azienda o di un prodotto. Per ottenere i migliori risultati, è importante prestare attenzione ai contenuti, utilizzare le parole chiave corrette, sfruttare i canali di comunicazione più adatti e monitorare costantemente i risultati ottenuti.

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Comunicazione ed il marketing: l’importanza della SEO https://nannipieri.net/comunicazione-ed-il-marketing-limportanza-della-seo/ https://nannipieri.net/comunicazione-ed-il-marketing-limportanza-della-seo/#respond Sun, 05 Feb 2023 10:31:52 +0000 https://nannipieri.net/?p=2168 La comunicazione e il marketing sono due aspetti fondamentali per il successo di un’azienda. Con l’evoluzione della tecnologia e l’aumento della presenza online, è […]

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La comunicazione e il marketing sono due aspetti fondamentali per il successo di un’azienda. Con l’evoluzione della tecnologia e l’aumento della presenza online, è diventato sempre più importante investire nella SEO (Search Engine Optimization).

Cos’è la SEO?

La SEO è un insieme di strategie e tecniche che mirano ad ottimizzare il posizionamento di un sito web nei risultati dei motori di ricerca, aumentandone la visibilità e rendendolo più attraente ai clienti potenziali.

Come la SEO influisce sulla comunicazione ed il marketing

La SEO è un’opportunità per la comunicazione e il marketing di aumentare la loro visibilità online e raggiungere un pubblico più ampio. Un sito ben ottimizzato aumenta la probabilità che i clienti potenziali lo trovino e si interessino all’offerta dell’azienda. Inoltre, la SEO può aiutare a costruire la reputazione online dell’azienda e a distinguerla dalla concorrenza.

In sintesi, la SEO è un investimento importante per la comunicazione ed il marketing di un’azienda, che può aiutare a raggiungere i clienti potenziali e migliorare la loro esperienza online.

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La Regina Bianca festeggia i 50 anni…ed è più in forma che mai https://nannipieri.net/la-regina-bianca-festeggia-i-50-annied-e-piu-in-forma-che-mai/ https://nannipieri.net/la-regina-bianca-festeggia-i-50-annied-e-piu-in-forma-che-mai/#respond Tue, 29 Nov 2022 15:18:48 +0000 https://nannipieri.net/?p=2159 Vitigno autoctono per eccellenza, la Vernaccia di San Gimignano è uno dei vini più antichi d’Italia – i primi documenti ne accertano l’esistenza a […]

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ed è più in forma che mai
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Vitigno autoctono per eccellenza, la Vernaccia di San Gimignano è uno dei vini più antichi d’Italia – i primi documenti ne accertano l’esistenza a partire dal XIII secolo – la cui storia si fonde con quella della città di San Gimignano. Dopo la grande fortuna dell’epoca medioevale e rinascimentale, della Vernaccia si perdono le tracce fino al secondo dopoguerra dello scorso secolo, quando i viticoltori di San Gimignano riscoprono il valore dell’antico vitigno e iniziano l’avventura che li porterà ad ottenere nel 1966 la Denominazione di Origine Controllata: altro primato della Vernaccia di San Gimignano è quello di essere stato il primo vino in Italia a fregiarsi di tale titolo.


Quest’anno la Vernaccia di San Gimignano taglia il traguardo dei 50 anni tutti vissuti all’insegna della tradizione, del rinnovamento e dell’Enoturismo riuscendo a compattare e fidelizzare non solo milioni di appassionati nel mondo ma i produttori di un territorio davvero simbolo della Toscana e dell’Italia del Vino.

A bride in a white dress in the old town of San Gimignano.A girl walks around the city in Italy.Tuscany

Questo importante traguardo è l’occasione per due chiacchere con il Presidente del Consorzio Irina Strozzi.


Irina Strozzi, che effetto fa festeggiare un traguardo così importante e per giunta della prima DOCG Italiana?

Lasciamo da parte per un momento che questa denominazione è presente sul nostro territorio da 800 anni e che è stata espressione del prestigio vinicolo che questo territorio era in grado di regalare per svariati secoli, tanto da essere protagonista indiscussa di banchetti regali e papali ed essere l’unico vino citato da Dante nella Divina commedia, da essere protagonista di un poema di Michelangelo il Giovane ed essere raffigurata a Firenze nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio da Giorgio Vasari. Parlando della storia “moderna”, il raggiungimento del cinquantesimo anniversario della fondazione del Consorzio è sicuramente un momento che sancisce un grande traguardo per una denominazione che vanta  questa esistenza quasi millenaria. Un traguardo che conferma che la visione di un gruppo di produttori storici del territorio e tradotta in un’iniziativa lungimirante era la strada e la direzione giusta da percorrere. La ricerca della qualità attraverso la tutela della nostra denominazione e di tutto quello che rappresenta dal punto di vista  della ricchezza culturale, storico e della tradizione stessa per il nostro paese è stato il motore fondamentale che ha permesso alla Vernaccia di San Gimignano di arrivare ai giorni nostri ai livelli del  grande bianco che è oggi. Quindi la tradizione come fonte di dinamicità e non di staticità. L’emozione per questa celebrazione è, poi, doppia da un punto di vista personale. Il destino ha voluto che, per pura coincidenza,  mi ritrovassi in veste di Presidente a festeggiare questi 50 anni laddove  uno dei soci fondatori e poi il primo Presidente di questo Consorzio fu proprio mio padre.

La Vernaccia di San Gimignano è un vino iconico del nostro territorio, che cosa ha mantenuto oggi della sua storia e che cosa invece si è rinnovato?

La Vernaccia di San Gimignano è un vino che trasmette la più pura autenticità della sua tradizione, della sua storia dove questa diventa un bagaglio fondamentale per rivolgersi al futuro con consapevolezza e forza. Non per niente  la nostra Regina Bianca si rivela ogni anno un grande bianco toscano ai vertici delle eccellenze del nostro paese, l’unica docg bianca toscana. Questo grazie al grandissimo lavoro e consapevolezza dei nostri produttori che ha permesso alla nostra denominazione di muoversi al passo coi tempi e in direzione dell’innovazione  senza mai perdere la propria identità, ma anche grazie ad importanti progetti sostenuti dal Consorzio sul territorio che hanno lavorato in direzione della tutela della propria identità, della propria consapevolezza e della sostenibilità.

Rinnovamento vuol dire anche una comunicazione che si adegua ai tempi, come è nata l’idea della “Regina Bianca”?

L’idea della Regina Bianca gode di una consapevolezza intrinseca nel territorio. La sua storia ma anche la sua grandezza e determinazione le attribuiscono naturalmente una definizione di gioiello della Toscana. La Vernaccia di San Gimignano è già stata definita “la perla bianca” della Toscana. Declinata al femminile dalla grammatica, inoltre, essendo l’unica docg bianca toscana in un mare di grandi vini rossi, ecco che la Vernaccia di San Gimignano esplicita la sua natura di Regina Bianca tra tanti Re Rossi! Una Regina Unica; Nobile per la sua storia; e Ribelle per la sua capacità di rompere gli stereotipi associati ai vini bianchi.

La Vernaccia di San Gimignano è un vino bianco di carattere, quali sono le difficoltà maggiori ed i punti di forza che si incontrano nel raccontarlo sui mercati internazionali?

La Vernaccia di San Gimignano è un grande vino bianco dalle caratteristiche uniche, che bisogna avere la pazienza di conoscere e scoprire proprio come avviene nei rapporti umani, quelli che vale la pena di vivere! Uno degli aspetti più intriganti è la sua capacità di esprimere tutto il suo potenziale nel tempo. La piacevolezza della freschezza nella versione annata è indiscutibile, ma non si deve aver fretta nel degustarla, anzi! E’ vino che bisogna saper aspettare per poi innamorarsene perdutamente a vita! La Vernaccia Riserva in questo può dare delle grandissime emozioni. Senza considerare poi la capacità della Vernaccia di San Gimignano di rompere gli stereotipi  attribuiti ai vini bianchi in termini di abbinamenti: non solo i piatti della tradizione toscana, ma anche quelli etnici, dai classici piatti a base di pesce a primi  e carni bianche senza dimenticare i formaggi..

L’enoturismo negli ultimi anni, nonostante la pandemia, si sta rivelando un vero motore della nostra economia, quali sono le iniziative che il Consorzio ha progettato per incontrare tutti gli appassionati?

Il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano ha aperto nel 2017 la Vernaccia di San Gimignano Wine Experience, un centro di degustazione e documentazione della Vernaccia di San Gimignano presso la Rocca a San Gimignano, diventato in pochissimo tempo il centro di riferimento per gli appassionati e non, che transitano per la visitatissima città. Oggi, oltre ad un percorso museale e sensoriale allestito all’interno della struttura, è possibile usufruire di una serie di esperienze di degustazione che permettono di scoprire la maggior parte dei prodotti delle nostre aziende vinicole. E’ possibile prenotare online  sia queste esperienze che gli eventi che vengono organizzati occasionalmente presso la struttura che continuano a riscuotere un vivissimo interesse e successo.


Come si immagina la Vernaccia del Centenario? Che cosa dovrebbe avere come caratteristiche e quale storia potrebbe raccontare?

San Gimignano, Siena, Italy – September 23, 2012. Vineyard in the Tuscany region of Italy with grapes ready for harvest to produce wine.

Sempre Unica, Nobile e Ribelle.. come lo è stata dai tempi più antichi!

Grazie Presidente,  la salutiamo chiedendole un saluto ed un invito a tutti gli appassionati a visitare il territorio della “Regina Bianca”.

Grazie a Voi, è sempre un momento di gioia avere l’opportunità di condividere la bellezza e unicità del nostro territorio e, ovviamente, raccontare questa tradizione secolare della Vernaccia di San Gimignano. Invitiamo con gioia a venirci a trovare per innamorarsi perdutamente della nostra Regina Bianca e godere del panorama più suggestivo che si può ammirare presso la Vernaccia di San Gimignano Wine Experience!

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Vino e lardo in Lunigiana le eccellenze per un giro enogastronomico indimenticabile https://nannipieri.net/vino-e-lardo-in-lunigiana-le-eccellenze-per-un-giro-enogastronomico-indimenticabile/ https://nannipieri.net/vino-e-lardo-in-lunigiana-le-eccellenze-per-un-giro-enogastronomico-indimenticabile/#respond Wed, 22 Sep 2021 08:01:50 +0000 https://nannipieri.net/?p=632 Sfidando un tempo non proprio invitante si è svolta la prima gita didattica della SES Livorno, la scuola EuroSommelier. Da Livorno alla volta della […]

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Sfidando un tempo non proprio invitante si è svolta la prima gita didattica della SES Livorno, la scuola EuroSommelier.

Da Livorno alla volta della Lunigiana.

Un mix di vino, storia, cultura e gastronomia che è iniziato con la visita a LVNAE (Luni) in piena Lunigiana ed al suo museo della civiltà contadina. Una degustazione successiva con un Albarola in purezza ed un Vermentino nero davvero intriganti.

Successivamente i partecipanti sono giunti alla volta di marina di Carrara dove con la guida Nicola è stato compiuto un viaggio nella storia della produzione del marmo, risalendo la via che, tra borghi e panorami mozzafiato, ha portato la numerosa comitiva livornese fino a Colonnata.

Ad attendere tutti la signora Bruna della Larderia La Stazione con la quale è stato approfondito la storia della produzione del famosissimo lardo. Il lardo di Colonnata famoso in tutto il mondo e autentica eccellenza gastronomica.

Il rientro davvero spettacolare attraverso la via delle gallerie che ha regalato degli squarci sul territorio davvero unici.

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Fascicolo n. 8D / 2021 Ricorso proposto da Simone Nannipieri avverso la delibera consigliare di esclusione n. 4 del 6.01.2021 https://nannipieri.net/fascicolo-n-8d-2021-ricorso-proposto-da-simone-nannipieri-avverso-la-delibera-consigliare-di-esclusione-n-4-del-6-01-2021/ https://nannipieri.net/fascicolo-n-8d-2021-ricorso-proposto-da-simone-nannipieri-avverso-la-delibera-consigliare-di-esclusione-n-4-del-6-01-2021/#respond Sat, 28 Aug 2021 08:32:21 +0000 https://nannipieri.net/?p=625 “Bisogna pagare qualunque prezzo per il diritto di mantenere alta la nostra bandiera” Che Guevara

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“Bisogna pagare qualunque prezzo per il diritto di mantenere alta la nostra bandiera” Che Guevara

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Finalmente riparte l’enoturismo. Ma abbiamo fatto i compiti? https://nannipieri.net/finalmente-riparte-lenoturismo-ma-abbiamo-fatto-i-compiti/ https://nannipieri.net/finalmente-riparte-lenoturismo-ma-abbiamo-fatto-i-compiti/#respond Tue, 29 Jun 2021 09:15:34 +0000 https://nannipieri.net/?p=605 La domanda è provocatoria, lo so, ma è un modo diretto e senza filtri per porre l’attenzione su quanto è accaduto durante questo anno […]

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La domanda è provocatoria, lo so, ma è un modo diretto e senza filtri per porre l’attenzione su quanto è accaduto durante questo anno di pandemia che ha pesantemente intaccato due stagioni turistiche e enoturistiche. Partiamo da quello che è accaduto per capire, dal punto di vista della comunicazione, ciò che realmente ci aspetta nei prossimi mesi e nei prossimi anni.

L’anno appena trascorso, contraddistinto da uno stop forzato per tutte le attività di accoglienza in cantina, ha visto il fiorire di iniziative digitali rivolte alla formazione di figure professionali legate all’enoturismo. Importanti realtà editoriali a livello nazionale, Consorzi di tutela e agenzie di formazione hanno iniziato a proporre master, corsi di formazione e webinar dedicati alla creazione di figure adatte alla gestione delle attività enoturistiche in cantina. In qualità di relatore ho avuto l’onore di poter conoscere sia l’ambito “master” che l’ambito “consortile”, e notare il fiorire di moltissime realtà improvvisate che si sono gettate a capofitto nel nuovo eldorado.

Fantesca Estate & Winery Chef Series with Chris Shepherd.
Photo by Fantesca Estate & Winery on Unsplash

Che cosa ci fa capire tutto ciò?

A mio avviso questa frenesia deve farci capire quanto il mondo dell’enoturismo e tutta la sua filiera, basti pensare alla ristorazione e alle attività delle guide, dei produttori di prodotti tipici ecc., sia strategico per la ripartenza del nostro Paese in epoca post-COVID. L’enoturismo, la valorizzazione delle realtà locali, i prodotti tipici, i borghi medievali e i musei della Civiltà contadina e del vino non sono un semplice “settore”, sono il nostro DNA, sono l’elemento che ci permette di dire al mondo “questi siamo noi, venite a conoscerci”.

Se fissiamo questo scenario nella nostra mente possiamo anche capire come prepararci al meglio per quello che verrà. Davvero pensate che sia sufficiente riprendere il percorso interrotto e “riaprire le cantine” per tornare a quella che consideravamo la “normalità”? Questo è veramente il punto centrale della questione. Le persone sono cambiate, il mondo è cambiato, l’approccio al vino e alla degustazione sono cambiati. In questo periodo abbiamo visto nascere e letteralmente esplodere piattaforme e-commerce, portali di wine experience, tasting box e visite virtuali in cantina. Le stesse cantine hanno iniziato a considerare piattaforme come Zoom, Google Meet e Skype come strumenti “normali” per un meeting o una riunione.
Tutto questo non sparirà, ma dovrà integrarsi in modo armonico con ciò che facevamo prima.

group of people tossing wine glass
Photo by Kelsey Chance on Unsplash

La tecnologia in questo anno ci ha fatto intravvedere come le cose possano cambiare. Ma attenzione a non andare da un estremo all’altro. Equilibrio è la parola magica. E l’equilibrio si raggiunge attraverso la competenza delle persone che, dietro le quinte, si occupano di organizzare il settore accoglienza nelle strutture. E qui tornano ad essere fondamentali i percorsi formativi che ho descritto in precedenza. Ma c’è sempre l’ultimo miglio da percorrere, l’anello di congiunzione da trovare. Se da una parte abbiamo i player digitali che ci dicono “… ecco, questo è tutto ciò che ti serve per poter migliorare la tua offerta enoturistica…”, dall’altra abbiamo le strutture che rispondono con “… sì ma come faccio a…”. Le mani si sfiorano ma non si toccano ancora. Ci vuole l’ultimo sforzo, che deve essere necessariamente compiuto dalle cantine.

Secondo voi una cantina, anche piccola, può far a meno del suo enologo? Sarebbe folle. Ecco, questo è l’anello mancante. La cantina non può fare a meno di una figura che negli anni sarà fondamentale quanto l’enologo: “il responsabile delle esperienze in cantina”. Può essere chiamato in molti modi ma la sua funzione primaria sarà quella di rivoluzionare il modo di fruire le esperienze in cantina e di “strutturare” l’offerta enoturistica nel DNA aziendale. Più la cantina è piccola più questa figura sarà importante. L’obiettivo dovrà essere quello di valorizzare l’unicità della struttura, la sua importanza sul territorio, la filosofia, i prodotti e le scelte (i racconti) che li hanno fatti arrivare fino ai giorni nostri.

In tutto questo poi un ruolo determinante lo avranno il linguaggio e la comunicazione, due aspetti veramente sottovalutati. Oggi, qualunque sia il pubblico che le cantine si trovano davanti, le visite possono essere riassunte pressappoco così: benvenuti, vigneto, metodi di coltivazione, uve, cantina di fermentazione, affinamento, degustazione. E parlando di degustazione avremo: vitigni, grado alcolico, mesi di affinamento, sensazioni organolettiche e abbinamenti. Sbaglio? Scusate la provocazione ma è un modo diretto per focalizzare l’attenzione su questo importante passaggio. Potremmo dire che non c’è bisogno di cosa nuove, ma di un nuovo modo di raccontarle.

wine, barrel, wine barrel
Photo by leohau on Pixabay

Linguaggio e comunicazione, cerchiamo di capire chi verrà da noi e che tipo di profilo avranno i nostri ospiti. Quando parleremo dei nostri vini magari potremmo approfondire la storia che c’è dietro al loro nome o alla loro etichetta, arricchendo il racconto con qualche aneddoto, lo stesso discorso potrà essere fatto sulla cantina o sulla struttura aziendale, lasciando gli aspetti tecnici a un pubblico di sommelier o di professionisti del settore.

Ho iniziato ad occuparmi di comunicazione per il mondo del vino nel 2001, e le sensazioni sono le stesse di allora. Venti anni fa pensare a una figura che si occupasse di marketing e comunicazione in azienda era come parlare in una lingua incomprensibile, e poi vediamo tutti che cosa è successo e quanto il marketing e la comunicazione si siano oggi radicate nelle diverse realtà della filiera enoturistica.

Siamo nuovamente ai nastri di partenza. Abbiamo imparato qualcosa?  Abbiamo fatto veramente i compiti?

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L’Isola dei sapori il vero Km0 sul lago d’Iseo https://nannipieri.net/isola-dei-sapori-il-vero-km0-sul-lago-diseo/ https://nannipieri.net/isola-dei-sapori-il-vero-km0-sul-lago-diseo/#respond Fri, 28 May 2021 06:49:00 +0000 https://nannipieri.net/?p=505 Buongiorno! Buongiorno, volevate mangiare qualcosa? Sì, può portarci il menu? In realtà lo avete davanti, il menu siamo noi… Comincia così l’esperienza all’Isola dei […]

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  • Buongiorno!
  • Buongiorno, volevate mangiare qualcosa?
  • Sì, può portarci il menu?
  • In realtà lo avete davanti, il menu siamo noi…

Comincia così l’esperienza all’Isola dei Sapori di Monte Isola, con una perfetta interpretazione del concetto di storytelling applicato al territorio.

Locale piccolo ma molto grazioso, i tavoli all’aperto sono molto vicini alla riva, la vista è impagabile e vale davvero il tempo della sosta.

L'Isola dei sapori, veduta da molo

La proprietaria, ha saputo dare un’identità molto forte a questo locale che permette anche l’acquisto dei prodotti a Km0.

  • Ehmm, mi scusi?
  • Sì, dimmi
  • Siete pronti per ordinare?
  • Oh sì mi ero distratto un attimo, perdonami

La formula de l’Isola dei Sapori

La formula è semplice: pochi piatti ed una panoramica completa della gastronomia locale con taglieri di affettati e formaggi, confetture, assaggi di pesce essiccato e le “migole” grigliate con polenta (impasto di salsiccia) tipiche del lago d’Iseo.

Taglieri proposti per 2 o 4 persone per poter condividere l’esperienza con in più la possibilità di avere il vino a calice con una selezione fortemente orientata al territorio: Franciacorta in versione bollicina, bianco fermo o rosso da viti a piede franco.

La scelta è caduta sul tagliere da 2 con Salame, Coppa, Pancetta e Lonzino accompagnati da una selezione di 4 formaggi locali di mucca, pecora e capra proposti in diverse stagionature e, come ottimamente suggerito, in una corretta sequenza di assaggio.

Formaggi accompagnati da una confettura di Pere senapate, una confettura di zucca ed una confettura di mela e zenzero, tutte di produzione locale.

Per noi toscani abituati a sapori intensi e decisi non è semplice abituarsi ad affettati più delicati ed aromatici. Dopo i primi assaggi riesci a calarti nella nuova realtà e ad apprezzarne le diverse sfumature fatte di rotondità e leggere note di dolcezza.

L’Abbinamento

Il tutto abbinato da un Franciacorta Rosé La Montina che si è rivelato solo parzialmente corretto. Tuttavia con i formaggi si è saputo difendere grazie alla sua acidità, con i salumi è andato un po’ in sofferenza.

La sua spiccata aromaticità, con un profumo intenso di fragolina di bosco e lamponi, unita ad un residuo zuccherino molto percettibile hanno ceduto il passo alla “gentile” corposità dei salumi.

Il suo finale corto ha confermato l’idea di un vino leggero, fresco ed estivo, principalmente adatto ad un aperitivo o ad un piatto di formaggi freschi o poco stagionati.

Dolce conclusione

La degustazione scivola via in un clima rilassato e fuori dal tempo e si conclude con un assaggio della “Spongada”, tipico dolce del territorio del periodo pasquale, molto simile alla “schiacciata di pasqua” che troviamo a Livorno ma meno intensa e più delicata sia nei profumi che nel gusto.

Per di più viene servita con una salsa di caramello salato che le dona carattere e originalità.

In conclusione è il turno di un bicchiere di “Agricanto”, vino aromatizzato al gusto di ciliegia con base di vino Raboso, l’occasione era troppo ghiotta.

L’Isola dei sapori è una tappa obbligata per chi pianifica un week end o un soggiorno a Monte Isola.

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Varramista 2002 un cavallo di razza https://nannipieri.net/varramista-2002-un-cavallo-di-razza/ https://nannipieri.net/varramista-2002-un-cavallo-di-razza/#respond Sat, 22 May 2021 19:00:32 +0000 https://nannipieri.net/?p=432 L’annata 2002 non è stata una delle più semplici ma questo Sangiovese, imbrigliato solo in minima parte dal Syrah, è riuscito con il suo […]

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L’annata 2002 non è stata una delle più semplici ma questo Sangiovese, imbrigliato solo in minima parte dal Syrah, è riuscito con il suo carattere a sorprendermi e non poco.


Sin dalla stappatura era chiaro che sarebbe stata una degustazione lunga ed intrigante.
Il Varramista 2002 si è mostrato con indosso il suo abito rosso granato, ancora brillante nonostante i suoi 19 anni, portati benissimo a dir la verità, insieme all’assenza di residui e ad una limpidezza da giovincello.

Varramista 2002 un cavallo di razza, la degustazione
Al Naso, al primo impatto, ho avvertito tutta la scalpitante voglia di libertà manifestatasi con un iniziale nota pungente che con il passare dei minuti si è trasformata in un’esplosione di profumi.


Dalla confettura di prugne ai profumi tipici della macchia mediterranea fino alle note di rosmarino e mentolo.

Piano piano si iniziano ad avvertire anche i terziari, con una presenza importante di spezie, pepe nero e castagno.
In bocca è un’esplosione che ti avvolge con una presenza decisa ma con ancora un’ottima morbidezza, unita ad una parte balsamica che gli dona freschezza ed equilibrio.

Il tannino, ammansito dal tempo, mantiene intatta la sua eleganza.


La persistenza è lunga, lo aspetti, lo mordi e lo analizzi con il passare dei secondi.
Nel frattempo nel bicchiere il tempo permette al vino di aprirsi ancora e ringiovanire liberando profumi di amarene e confettura di mora.

Varramista 2002 un cavallo di razza, l’abbinamento
L’ho abbinato con un filetto di manzo caramellato con noci affumicate ed a mio avviso l’abbinamento è stato equilibrato con il Varramista leggermente superiore in alcuni punti meno affumicati.

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Simone Nannipieri Wine Branding, Comunicazione ed Enoturismo https://nannipieri.net/simone-nannipieri-wine-branding/ https://nannipieri.net/simone-nannipieri-wine-branding/#respond Sat, 22 May 2021 12:48:50 +0000 https://nannipieri.net/?p=510 Alla fine mi sono deciso anch’io ed ho dato vita a “Simone Nannipieri Wine Branding”. Non che se ne sentisse davvero la mancanza ma […]

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Alla fine mi sono deciso anch’io ed ho dato vita a “Simone Nannipieri Wine Branding”.

Non che se ne sentisse davvero la mancanza ma mi sono detto: “Con tutti questi esperti di comunicazione sul mondo del vino, forse la voce di uno che fa questo mestiere da 20 anni potrebbe avere un senso?”

Perciò ho creato il mio spazio personale dove raccontare il mio lavoro di comunicatore, relatore e sommelier attraverso le esperienze di viaggio, di degustazione e di incontro.

Se avete voglia di scambiare qualche  commento o battuta fate un salto sul mio nuovo sito Simone Nannipieri Wine Branding ( www.nannipieri.net ).

Il confronto arricchisce sempre.

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